Dichiarazioni di successione

Con la Finanziaria 2004, l'obbligo di presentare la dichiarazione di successione, è stato portato da 6 a 12 mesi per i decessi avvenuti dopo il 26 novembre 2003. Inoltre, dal 1º gennaio 2004 ai soli fini delle imposte di registro, ipotecarie e catastali, i moltiplicatori previsti dal comma 5 dell'articolo 52 del testo unico, sono rivalutati nella misura del 10%.

Ricordiamo che la Legge 383 del 2001 (la manovra dei 100 giorni) ha abolito l'imposta di successione dal nostro sistema tributario, però per quanto concerne i trasferimenti immobiliari, va precisato che sono rimaste in vita tutte le imposte accessorie. Quindi, in caso di successione si pagheranno comunque l'imposta ipotecaria e l'imposta catastale, pari rispettivamente al 2% e 1% del valore catastale. Invece, la nuova procedura successoria si è notevolmente snellita nel caso di lasciti in denaro. Infatti, non essendo più soggetti ad alcuna imposta, non dovrebbero più essere oggetto di complesse verifiche da parte degli istituti di credito e quindi, sono immediatamente messi a disposizione degli eredi.

Agevolazioni sono previste anche nel caso in cui uno degli eredi possa dichiarare che l'eventuale immobile caduto in successione rappresenta la sua prima casa di abitazione: le imposte catastali e ipotecarie saranno così ridotte ad Euro 200,00.

Inoltre, la riforma impone all'Agenzia delle Entrate che riceve la dichiarazione fiscale attinente alla successione, di mandarne copia a tutti i Comuni amministrativi ove sono ubicati gli immobili caduti in eredità ai fini di un preciso accertamento e versamento dell'Imposta comunale sugli Immobili (ICI).

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